William Temple Franklin, diplomatico americano, scriveva nell’aprile del 1777:
“Egregio Signore,
Il latore di questa lettera, che sta andando in America, mi spinge a dargli una lettera di raccomandazione, anche se non so nulla di lui, nemmeno il suo nome. Questo può sembrare straordinario, ma vi assicuro che non è raro qui. A volte infatti una persona sconosciuta mi porta un’altra altrettanto sconosciuta per raccomandarla; e a volte si raccomandano a vicenda! Per quanto riguarda questo gentiluomo, devo rimandarvi a lui stesso per quanto riguarda il suo carattere e i suoi meriti, che certamente conosce meglio di quanto possa fare io; lo raccomando comunque a quelle cortesie che ogni straniero, di cui non si conosce il male, ha il diritto di avere, e vi chiedo di fargli tutti i buoni uffici e di mostrargli tutti i favori che, con un’ulteriore conoscenza, scoprirete che merita.”
Scrivere lettere di referenze per raccomandare persone ad altri non è quindi4 una consuetudine esclusivamente contemporanea: nella storia si possono rintracciare numerosi esempi di questi documenti,